CHIRURGIA DEL REFLUSSO GASTRO ESOFAGEO
La malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) è disturbo funzionale che, nella grande maggioranza dei casi, viene trattata con terapia medica.
La MRGE è un processo multifattoriale che peggiora la qualità di vita del paziente e lo obbliga a dipendere da famaci specifici e ad un regime dietetico ferreo. L’acido cloridrico e la bile vengono a contatto con la mucosa dell’esofago e quindi provocano l’infiammazione e sintomi come bruciori di stomaco o dietro lo sterno, acidità, rigurgito, pirosi retrosternale, senso di digestione lenta, alito cattivo, eruttazioni, cefalea, disfonia, tosse secca mattutina, etc… che hanno un impatto negativo sulla qualità di vita quotidiana del paziente.
Le cause del reflusso gastroesofageo sono numerose e possono essere alimentari, ormonali e farmacologiche ma possono esserci anche problemi anatomici come l’ernia iatale. Quest’ultima patologia è molto comune nei pazienti obesi.
L’ernia iatale è lo scivolamento dello stomaco in torace attraverso un orifizio naturale (iato) oltre il diaframma (muscolo che divide il cavo addominale dal cavo toracico) ed è una una patologia che si può associare all’incontinenza dello sfintere esofageo inferiore (meccanismo a valvola che chiude superiormente lo stomaco) e può determinare reflusso acido, a volte alcalino, dallo stomaco verso l’esofago.
L’incontinenza dello sfintere esofageo inferiore può essere presente anche senza evidenza di ernia iatale, potendo determinare comunque disturbi funzionali. Le complicanze di questa patologia (ernia jatale e/o incontinenza sfinteriale) sono la malattia da reflusso gastroesofageo, i microsanguinamenti e l’anemizzazione conseguente, i disturbi polmonari, l’esofagite (infiammazione della mucosa esofagea), la trasformazione a lunga distanza della mucosa esofagea in senso preneoplastico (esofago di Barrett, lesione precancerosa conseguente al reflusso acido).
La terapia medica si basa sull’assunzione di farmaci che impediscono la produzione di acido a livello gastrico ma qualora la terapia farmacologica non sia sufficiente è necessario l’intervento chirurgico che costituisce un trattamento efficace e duraturo del reflusso.
La diagnosi di malattia da reflusso gastroesofageo oltre che dalla storia clinica del paziente deve essere accompagnata da esami come pH-metria, mano-metria esofagea, gastroscopia ed eventualemte un Rx tubo digerente con manovre dinamiche, fondamentali in vista di un intervento chirurgico mirato.
INTERVENTI PER LA MALATTIA DEL REFLUSSO GASTROESOFAGEO
L’intervento, oggi eseguito in laparoscopia, mira a ricostruire la naturale barriera anti-reflusso a livello del cardias (la valvola che separa l’esofago dallo stomaco) ripristinandone la funzione meccanica. Viene eseguita una iatoplastica con ricostruzione dello iato esofageo mediante anche l’ausilio di una rete protesica “ad hoc” per garantirne la tenuta negli anni.
Il chirurgo valuta, inoltre, la tecnica di fundoplicatio secondo Toupet o Dor, più adatta al paziente, se necessario nei casi selezionati.
Articoli e news
L’ernia iatale si manifesta con la risalita di una porzione dello stomaco dall’addome verso il torace attraverso una apertura localizzata nel diaframma (iato diaframmatico). Questa patologia può causare anche reflusso acido dallo stomaco verso l’esofago e correlarsi all’incontinenza dello sfintere esofageo inferiore…
È uno dei sintomi più molesti, talvolta sottovalutato, di grande impatto comportamentale. La pirosi è quella fastidiosa sensazione di bruciore allo stomaco che viene avvertita in sede retrosternale e si diffonde all’esofago, alla faringe e alla gola, provocando un senso di acidità. È il segnale più evidente di malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) …